L’arte di ascoltare se stessi2 min

di L'Obbiettivo

Sin da piccoli ci hanno insegnato a comportarci in modo garbato e rispettoso verso gli altri, ad essere generosi e comprensivi. Così abbiamo imparato a sfoggiare i sorrisi migliori, ad affinare le nostre tecniche comunicative, a scusarci per i nostri malumori, spesso sino a ridurre al minimo l’ascolto verso noi stessi, finendo per dimenticare di porci, di tanto in tanto, la fatidica domanda del “come sto?”.
E poi, come se non bastasse, con l’avvento di un’epoca sempre più veloce, traffico, lavoro e stress hanno iniziato a rendere ancora più arduo trovare il tempo necessario per riconnetterci con la nostra parte più profonda e autentica.
Tra grandi aspettative e obblighi quotidiani può succedere di sentici incastrati, costantemente proiettati solo verso il weekend o la prossima vacanza. Viviamo così, in fuga da un presente poco tangibile e protesi verso un futuro non ben definito. Ne conseguono giornate vuote e spente, poiché bruciate ancor prima di iniziare.
Consapevole di quanto a volte possa essere difficile ricavarsi del tempo persino per lavarsi i capelli e rendersi accettabili agli occhi della pubblica opinione, oggi sono qui con lo scopo di racimolare qualche suggerimento su come riuscire a svincolarci dal frastuono di una vita che ci distrae dai nostri reali desideri.
È chiaro che per raggiungere la libertà dell’essere e ristabilire una certa armonia con noi stessi sia necessario staccare la spina, mettere da parte l’armatura e iniziare un percorso verso una più profonda conoscenza del nostro corpo, dei suoi ritmi e delle sue esigenze.
Nessun antidoto miracoloso, nessuna ricetta inappuntabile. A volte basterebbe semplicemente concedersi qualche momento di meditazione, senza neppure calarsi troppo nel fare da buddhista, soltanto svuotando la mente dai mille e più problemi di routine.
Tante sono le piccole tappe da poter conseguire giorno dopo giorno: da una passeggiata senza meta al concedersi un pomeriggio di assoluto relax di fronte ad un film e una cioccolata calda. Anche iniziare a praticare attività fisica con regolarità si presta come un ottimo momento di evasione dal tedio di una vita trascorsa nella più totale immobilità di una poltrona d’ufficio.
L’accumulo di stress e i tanti ruoli che siamo chiamati ad assumere ogni giorno possono farci perdere di vista il nostro fondamentale compito: prenderci cura di noi stessi. Ma rimane nostra prerogativa svincolarci da un sistema fagocitante e ricordarci che, ancor prima di essere studenti, lavoratori, cittadini, siamo persone.

Nadia Barillaro

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