Lo stato di flow nel soggetto psicologico2 min

di L'Obbiettivo

Vi siete mai chiesti cosa accada realmente quando perdiamo la concezione del tempo?
Vi sarà sicuramente capitato di vedere un pomeriggio volare in un’ora e non esservi accorti dello scorrere ininterrotto del ticchettio dell’orologio.
Ebbene, c’è una spiegazione, neanche troppo complicata, che può spiegare quello che succede in questo particolare stato psicologico.
Il termine coniato per esprimere il concetto è “Flow” ed essenzialmente si traduce con uno stato emotivo positivo nel quale si trova il soggetto.
Studiato per la prima volta dallo psicologo positivista Mihály Csíkszentmihályi, si tratta di un particolare momento nel quale l’individuo svolge un’attività di suo gradimento, che provoca al suo interno una sorta di rilassamento e appagamento nel compiere determinate azioni o compiti.
La concentrazione, in tale frangente, è assoluta e la persona è totalmente coinvolta in ciò che sta svolgendo.
Nello stato di flusso, il soggetto psicologico non ha bisogno di utilizzare grandi energie poiché il tutto è dettato da stabilità e spontaneità.
Il flow può essere raggiunto facendo qualsiasi tipo di attività o lavoro e le sfide si trovano in netto equilibrio con le abilità e la pressione che la persona è in grado di sostenere.
Arrivare a questo punto è più semplice di quanto si pensi, difatti il flusso si sviluppa tramite pochi requisiti.
Innanzitutto è fondamentale compiere qualsiasi compito in modo ludico e fondamentale si presta la totale attenzione sull’attività nella quale è necessario prefiggersi una principale meta.
In questo contesto, diviene importante realizzare le nostre azioni con la massima efficacia e controllare il nostro stato di consapevolezza, non perseguendo il successo, ma disfacendosi dell’apatia e della voglia di procrastinare le attività giornaliere.
Infine, bisognerebbe lasciarsi andare nel processo di svolgimento dell’azione.
Per riconoscere il nostro stato di flow, dobbiamo anche tenere in considerazione differenti caratteristiche che lo determinano.
Ad esempio, quando facciamo qualcosa, si rende necessario l’equilibrio tra la sfida e le abilità di una persona, una minore autoconsapevolezza che corrisponde ad una maggiore spontaneità tramite l’unione del pensiero e dell’azione pratica.
Facilmente riconoscibile è la continua sensazione di sorpresa tramite la realizzazione dell’attività, la sicurezza che si presta nel compierla, la distorsione del tempo e l’eliminazione di eventuali motivi di distrazione.
Potrà sembrare complesso e fuori mano, in realtà si può auspicare di raggiungere il flusso anche soltanto utilizzando un gioco comunissimo, come Tetris, sul telefono o sul pc.
In fin dei conti, provare non costa nulla, soprattutto in una società frenetica come quella odierna: staccare dal mondo esterno e prendersi dei momenti per sé può già essere abbastanza per arrivare all’estasi, vi bastano parole chiave come: ritmo, sincronia ed armonia nei vostri gesti quotidiani.

Jole Lorenti

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