Basi militari identificate con un’app per lo jogging2 min

di L'Obbiettivo

Talpe, pedinamenti e spie, immensi e invisibili spiegamenti di forze che vedono non visti: dimenticateli! Forse non servono più. Sissignori, c’è un app anche per questo.

Polar Flow è un’innocente app per il fitness che si è resa protagonista dell’inchiesta congiunta del Bellingcat e del De Correspondent. Essa permette, tra le altre cose, di condividere su una mappa i percorsi compiuti durante le proprie sessioni di jogging, semplicemente impostando il profilo in modalità pubblica.

Mettete caso che per tenervi in forma correste da casa fino all’ufficio e per soddisfazione personale o un briciolo di vanità pubblicaste il vostro workout. Immaginate adesso di lavorare in una “zona sensibile”, ovvero basi militari, agenzie di intelligence e strutte di deposito per armi nucleari. Di norma non sarebbe una cosa da propagandare in giro, per ovvie ragioni di sicurezza sarebbe un’informazione riservata. Ah, non avete neanche pensato di usare un nome falso per il vostro profilo.

Chiunque può, semplicemente cercando sulla mappa una di queste zone e cliccando sui percorsi evidenziati che passano di lì, scoprire “per caso” la vostra identità e magari anche l’indirizzo di casa. Beh, comunque sareste in buona compagnia… di circa altri 6.500 tra militari e agenti governativi. FBI, NSA, GRU e MI6, persino le sigle più celebri hanno dipendenti incauti.

Per adesso la funzione in questione (chiamata Explora) è stata disattivata, ma la società Polar ha, giustamente, sottolineato che non è responsabile di alcuna fuga di notizie, dato che sono gli utenti a scegliere il livello di privacy del profilo, che di default è privato.

Il precedente Strava

Non è la prima volta che un’app per il fitness svela certi segreti, infatti a gennaio si parlava di Strava, che illuminava su una cartina virtuale le strade più percorse dai propri users. Inutile dirlo, è normale aspettarsi New York completamente accesa, ma in luoghi come Siria e Afganistan, dove il jogging è l’ultimo dei pensieri, era curioso trovare delle zone molto circoscritte e molto frequentate in mezzo al nulla. Basi militari americane perlopiù, alcune non esattamente note, quasi segrete (una volta).

Non sarò sotto copertura, ma mi inquieta alquanto che possa essere tanto facile reperire informazioni su ogni mio passo e per di più grazie ad una mia disattenzione che la consueta confidenza e leggerezza nell’uso dei social mi ha fatto credere insignificante. Già, anche il mondo dei social è “quello reale”.

Nicola Varacalli

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