Di cucina in peggio1 min

di L'Obbiettivo

L’Italia è conosciuta in tutto il mondo per l’arte, la storia, i suoi monumenti, ma soprattutto per la cucina. Cucine che a volte vengono fraintese e devono sottostare ad ordinamenti da parte di turisti che le fanno soffrire, ma loro tollerano ingiustamente, fino ad un certo punto. La goccia che ha fatto traboccare il vaso è stata la nuova invenzione da parte di tre studentesse americane, che hanno voluto sperimentare anche a costo della loro incolumità. Cosa è accaduto? Cucinavano la pasta. Semplice e facile. Un piatto tradizionale. Peccato che le studentesse pensavano bastasse soltanto una pentola e degli spaghetti. Perché mettere l’acqua, quando puoi facilmente dar fuoco alla casa non mettendola? Fortunatamente, le giovani ragazze l’hanno scampata per poco. Ma a non essere rimasta illesa è stata di certo la cucina italiana. Oltre ai turisti, anche gli italiani mettono a repentaglio tradizioni del nostro paese, reinventando, per non dire annientando, i piatti della penisola. Basti pensare alla nuova pizza napoletana pensata dallo chef Carlo Cracco, che a confronto quella surgelata del supermercato è meglio, tralasciando il prezzo. Il problema è che un paese che non riesce a rispettare e mantenere intatte le proprie tradizioni, partendo dalla cucina, non andrà da nessuna parte. Pensate, per esempio, ad un bel minestrone con all’interno PD, M5S e Lega, cosa ne uscirebbe? Meglio non dirlo.

Antonio Panetta

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