Amaz(z)on i dipendenti1 min

di L'Obbiettivo

“Thunderbolt and lightning, very, very fright’ning me”. No, non è semplicemente il pezzo centrale della famosa canzone dei Queen Bohemian Rhapsody. È la risposta (si potrebbe facilmente tradurre nel nostro italiano con: fulmine e saette) di uno dei responsabili del colosso Amazon, Jonathan Cohn, il tanto vituperato inventore del braccialetto che a breve dovranno indossare i dipendenti. In passato, il signor Cohn aveva inventato un sistema affinché non si scontrassero nei magazzini i dipendenti tra di loro, avrà piazzato delle ruote sotto i loro piedi? Vi chiederete perché mai dovrebbero indossarlo? Facile, aumentare la produzione. Maledetta produzione, odiosa rissa tra mercato e società che, verrebbe da dire così addomesticata e pronta a servire, anche a costo di sottoporsi a vergognose provocazioni di coloro che per il marketing venderebbero la propria famiglia a buon prezzo. I braccialetti avrebbero lo scopo di allontanare ogni tipo di distrazione dal dipendente, come i telefoni cellulari e, se si dovesse, per così dire “sgarrare”, emanerebbero onde ad ultrasuoni che rimetterebbero sull’attenti lo “schiavo”. Fortunatamente, o quasi, in Italia – sparano a gran voce figure del governo – che qui da noi tali atti non avverranno mai. Sorge spontanea una domanda da indirizzare all’inventore: “Caro signor Cohn, perché non mette al posto di semplici braccialetti dei collari? Se proprio lo desidera li elettrifichi pure, sarebbero più comodi, ed in regalo aggiunga anche un guinzaglio e mi raccomando… spedizione gratuita”.

Antonio Panetta

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