L’intelligenza artificiale che legge nel pensiero1 min

di L'Obbiettivo

Forse in qualche libro o in un film vi era già stato presentato un congegno in grado di vedere nella vostra mente; bene, sappiate che da oggi quel congegno è reale.

Sembra incredibile ma quattro scienziati dell’università di Kyoto ci hanno creduto e qualche giorno fa hanno pubblicato sulla piattaforma scientifica BioRxiv i risultati della loro ricerca.

Già alcuni software simili erano stati progettati ma “ragionavano” in pixel e riuscivano a ricostruire solo immagini molto semplici e solo in bianco e nero.

I quattro scienziati hanno invece tentato di insegnare ad una rete neurale profonda (intelligenza artificiale) a pensare come un cervello.

Alla macchina sono stati forniti i dati ottenuti da una risonanza magnetica funzionale effettuata mentre i tester guardavano o ricordavano una determinata immagine.

Ovviamente le figure “decodificate” sono risultate piuttosto sfuocate, ma gli addetti ai lavori sanno bene che questi dettagli tecnici sono un problema secondario, che si risolve nel tempo.

Intanto i ricercatori hanno anche avuto una piacevole sorpresa: l’IA era stata istruita solo a riconoscere immagini naturali ma è stata in grado di ricostruire anche oggetti artificiali e simboli astratti, segno che ha imparato davvero.

Le nostre conoscenze avanzano meravigliosamente, ma l’utilità pratica?

Questo strumento potrebbe agevolare la comunicazione di chi non può parlare e magari ci permetterà di capire meglio chi è affetto da allucinazioni.

Traguardi interessanti certo, eppure gli usi filantropici di questa innovazione non appaiono all’altezza di una tecnologia tanto avanzata. Infatti, sembra purtroppo che abbia un vero potenziale solo guardando alle possibili applicazioni negative… annullamento totale della privacy e futuri distopici a portata di mano.

Nicola Varacalli

Condividi: