La meraviglia delle “Meraviglie”2 min

di L'Obbiettivo

Sarà capitato quasi a chiunque, almeno una volta, di non sentirsi fiero di essere italiano. Politica corrotta, criminalità organizzata, arretratezza rispetto al resto dell’Europa… Eppure, anche se a volte ce ne dimentichiamo, l’Italia ha un patrimonio storico e artistico immenso. A ricordarcelo, ancora una volta, è stato Alberto Angela, personaggio famoso in tutto il Paese e all’estero, che ha condotto il programma “Meraviglie – La penisola dei tesori”. La trasmissione, di quattro puntate, è andata in onda in prima serata su Rai 1 giovedì 4 e mercoledì 10, 17 e 24 gennaio.

L’Italia conta il maggior numero di siti Patrimonio dell’UNESCO (ben 53) di tutto il mondo. Alberto Angela e la sua squadra ne hanno visitati 12, portandoli sulla rete televisiva nazionale. Un viaggio in tutta Italia, da Nord a Sud e per le Isole, che ha coinvolto un numero record di spettatori: una media di 5 milioni e mezzo ad ogni puntata, con picchi di 7 milioni. Gli italiani hanno espresso i loro pareri, positivissimi, sui social. Tweet condivisi dai semplici telespettatori assetati di cultura, da conduttori televisivi come Roberto Facchinetti, da giovani studenti e addirittura da Paolo Gentiloni: “Meraviglie” è piaciuto proprio a tutti.

Ma perché?

Partiamo dal conduttore, che non è lì per caso. Laureato a Roma e specializzato ad Harvard, Alberto Angela non è semplicemente un personaggio da tabloid, ma un ricercatore appassionato, un divulgatore scientifico a tutti gli effetti, che, grazie alle sue immense conoscenze e ai suoi modi di fare carismatici, riesce a raggiungere obiettivi di ascolto incredibili parlando di storia, balestre, sarcofagi e dipinti.

Oltre al talento innato del paleontologo, però, c’è anche da dare una nota di merito agli splendidi luoghi che si trovano nella nostra penisola. Castelli, chiese e opere d’arte, frutto di geniali menti italiane, come quella di Leonardo da Vinci, di Michelangelo Buonarroti, di Gian Lorenzo Bernini. Le telecamere del programma ci hanno mostrato quella parte che spesso dimentichiamo, che a volte nemmeno riusciamo a tutelare; dentro di noi si sono spenti, anche se forse per poco, l’inerzia, il vittimismo, la vergogna, l’accidia del “tanto siamo in Italia”. Ma l’Italia è anche questo: genio, cultura, storia, scienza. La trasmissione di RAI 1 ci sprona a non lasciare che secoli di arte cadano nell’oblio del dimenticatoio, a recuperare l’orgoglio e a metterci in moto per preservare, appunto, le nostre Meraviglie.

Elisabetta Spanò

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