Sanità: i sindaci della Locride a Roma per protestare pacificamente1 min

di L'Obbiettivo

Sono ben 150 mila i cittadini della Locride a fare affidamento sull’Ospedale di Locri, nonostante esso versi in situazione di criticità ormai da diversi anni.

Eppure, il diritto alla sanità è inviolabilmente sancito dall’articolo 32 della Costituzione Italiana. Un diritto negato, secondo il Comitato esecutivo AssoComuni del nostro territorio, da una classe dirigente sorda ed assenteista e la Locride ha scelto di protestare contro questi continui soprusi.

È grave l’immagine emersa al Tavolo della Sanità tenutosi in Prefettura il 20 ottobre al punto che i Sindaci hanno scelto di riunirsi in protesta. La manifestazione pacifica si terrà martedì 14 novembre presso Palazzo Chigi.

Al loro fianco, anche il consigliere regionale e capogruppo Pd, Sebi Romeo, si è espresso a riguardo spiegando come, a suo dire, il commissariamento della sanità abbia miseramente fallito nel suo intento.

In attesa della protesta, venerdì mattina i Sindaci della Locride hanno effettuato un sopralluogo direttamente all’Ospedale, incontrando il personale e confermando ancora una volta lo stato di abbandono e desolazione che lo caratterizza ormai da troppo tempo.

Hanno, inoltre, sottolineato la difficoltà di dialogo riscontrate con il direttore generale dell’Asp di Reggio Calabria, Giacomino Brancati, e con il commissario Massimo Scura.

La situazione sembra essersi notevolmente aggravata negli ultimi mesi.

“La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.”, dice la Costituzione, coincidendo col diritto al rispetto dell’integrità fisica dell’individuo e con il diritto all’assistenza sanitaria con la riforma del 1978.

Insomma, la salute è un diritto fondamentale ed inviolabile, un diritto da curare e proteggere contro le continue violenze alle quali troppe volte la popolazione è sottomessa.

L’obbiettivo è quello di dare risposte immediate a una Locride che, oggi, vuole lottare per ciò che deve e merita avere.

Jessica Mandorla

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