Il potere delle mele3 min

di L'Obbiettivo

Ti sarà capitato, come capita a tutti, di ritrovarti una mela puntata davanti, con la mamma che sentenzia “una mela al giorno leva il medico di torno”. Proprio quando hai le mandibole esauste per aver masticato troppo e il tiramisù ti sta uscendo dalle orecchie, spunta fuori il lato sano della famiglia e ti vedi obbligato a mangiare la succosa, dolce, zuccherina mela.

Hai mai pensato a quanta importanza abbia avuto nel corso dei secoli quel falso frutto che stai addentando a fatica?

Se ti dicessi che, secondo la mitologia greca, proprio per una mela, è scoppiata una guerra durata dieci anni? Eris, dea della discordia, non viene invitata al grande party nunziale di Peleo e Teti. Nessun abitante dell’Olimpo vorrebbe perdersi un evento del genere, così la dea, arrabbiatissima, prende un pomo d’oro, vi incide “alla più bella” e lo lancia sul tavolo del banchetto. Era, Atena e Afrodite fanno partire una lite furibonda per chi deve prenderla. Zeus (da bravo capo) se ne lava le mani e chiama Paride, il più bello fra gli uomini. Lui, dopo una specie di asta divina, decide di scartare le parenti di Zeus e sceglie Afrodite, che in cambio gli dà l’amore di Elena, bella come lui. Elena è già sposata con Menelao, ma Paride la rapisce e zan–zan: scoppia la guerra di Troia.

“Tra moglie e marito non mettere la mela” è appropriato anche per Adamo ed Eva, scacciati dall’Eden per aver mangiato il frutto sacro dell’albero di Dio. I due, che avevano a disposizione un giardino immenso, bellissimo, pieno di animali ed erbetta verde, NON dovevano fare solamente una cosa: mangiare la mela. Eva, sotto consiglio di un serpente, la prende e la divide con Adamo, suscitando l’ira del Creatore.

Non tutte le mele seminano discordia. È il caso della fiaba araba dei tre principi Alì, Hussein e Ahmed, che devono conquistare il cuore della cugina Alifa. Il primo compra un bastoncino magico da cui si può vedere ogni angolo del mondo, il secondo compra un tappeto volante ed il terzo una mela che cura qualunque morbo se avvicinata al naso del paziente. Il tempo di uscire dal mercato che Alifa si sente male: i tre uniscono i loro magici acquisti per salvare la principessina.

Il tempo delle mele continua anche nel Medioevo. Guglielmo Tell, famoso balestriere svizzero, viene condannato per irriverenza dal balivo Gessler. La punizione è semplice quanto pericolosa: Tell deve centrare con una freccia una mela, poggiata sulla testa di suo figlio Gualtierino. Il balestriere ha pronta una seconda freccia per uccidere Gessler, se non fosse riuscito nella prova, ma ce la fa, e Gualtierino sopravvive. Ciononostante scoprono il tranello del secondo dardo e lo imprigionano, ma lui fugge, uccide il tiranno e si guadagna il titolo di eroe nazionale svizzero.

Presenti nella mitologia, nella religione e nella storia, le mele non potevano mancare nella scienza. Isaac Newton sta riposando tranquillo sotto un melo, dopo l’ennesima giornata ricca di importanti scoperte scientifiche, quando una mela si stacca dall’albero e, patapuffete, gli cade in testa. Mentre si accarezza il bernoccolo pensa, non soddisfatto dall’impatto, “perché la Luna non cade, allora?”. E da lì inizia i suoi studi sulla gravitazione.

Quando sei arrivato al torsolo, esausto, decidi di vedere che ore sono, prendi il tuo Iphone e… un’altra mela. La mela morsa, simbolo della Apple, è presente sui dispositivi dell’azienda creata da Jobs, Wozniak e Wayne. I suoi computer, telefoni e tablet, hanno contribuito notevolmente a diffondere ulteriormente l’immagine della mela, che, considerando gli introiti dell’azienda, sembra portare fortuna. Si dice (ma non è sicuro, una leggenda, mai confermata da Cupertino) che la mela della Apple sia un tributo ad Alan Turing, uno dei maggiori matematici del XX secolo e padre dell’informatica, che si è ucciso mangiando una mela avvelenata.

E voi? Quale altra leggenda conoscete sulle mele? Scriveteci e diteci perché i popoli hanno esaltato la mela e non, ad esempio, il mandarino, che secondo me è pure più buono.

Elisabetta Spanò

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