“Voglio fare il burattinaio”: una storia inusuale1 min

di L'Obbiettivo

In un mondo di avvocati, dottori e politici, cosa succede quando qualcuno decide di diventare un burattinaio? Pare quasi impossibile, agli occhi della gente comune, che una persona possa aspirare a intraprendere una carriera in un settore che sembra ormai presente solo nei libri di fiabe. Sottolineo il “sembra” perché, in effetti, non è così.

Pierpaolo Di Giusto e Sara Goldoni sono due burattinai. Questo è il loro mestiere, il lavoro per il quale hanno sudato (e sudano tutt’ora) per anni e anni.

Ecco, in breve, le loro storie.

Pierpaolo inizia la sua carriera da burattinaio a 31 anni, 36 anni fa, a Venezia, per caso, mentre sta studiando per diventare assistente sociale. La scuola che frequenta organizza dei laboratori artistici per i bambini durante le festività. Un bel giorno a Pierpaolo viene assegnato il laboratorio di costruzione dei burattini in gomma piuma, con un metodo semplice, ideato appositamente per usarlo con i più piccoli. Si sta già appassionando a quel nuovo mondo, quando una sua amica gli insegna a costruire gli stessi pupazzi, ma di cartapesta, più professionali. Da lì, insieme a un gruppo di amici, dà vita ad una compagnia, che piano piano diventa autonoma. Pierpaolo è il fondatore dell’associazione “Pagliacci Senza Frontiere – Italia”, che organizza carovane della risata nei Paesi che affrontano problematiche come guerra e criminalità. Da qualche anno vive in Ecuador.

Elisabetta Spanò

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