Si Salvi(ni) chi può – 21 min

di Luca Matteo Rodinò

Matteo Salvini torna all’attacco, questa volta contro Roberto Saviano. È ben noto lo scontro tra il leader della Lega Nord e lo scrittore napoletano, che si è ridotto all’ennesima propaganda politica da parte del leghista. Tramite i suoi profili sui social network Twitter e Facebook, tra i vari attacchi rivolti a Saviano, Salvini scrive che, una volta giunto al governo, avrebbe tolto la scorta al giornalista, dopo aver fermato “l’invasione”. Chissà perché Salvini, che periodicamente tira fuori perle di questo genere (vedi Si Salvi(ni) chi può), pubblica e diffonde queste sue idee solo ed esclusivamente tramite internet e mai tramite un giornale. Anche se dubito che qualche quotidiano, se non “la gazzetta del leghista” (tranquilli non esiste), possa pubblicare un suo scritto.

È Roberto Saviano stesso a spiegare al leader leghista il processo d’assegnazione delle scorte nel nostro Paese, che vengono gestite dall’ente U.C.I.S. (Ufficio Centrale Interforze per la Sicurezza personale). In allegato, Saviano presenta altre tre bufale condivise da Matteo Salvini sui suoi canali social.

Il nuovo proposito per l’utopico governo del leader del carroccio sarebbe stato quindi togliere la scorta a uno scrittore, così, per sfizio, perché gli sta antipatico. Per questioni personali. Un atteggiamento del genere non profuma propriamente di democrazia; sento puzza di populismo (e non solo).

Questa è politica? Uno scambio di battute sui social network tra un politico e uno scrittore, a colpi di hastag, tweet e post. Aspettiamo che la politica (quella vera) torni in piazza, e sui giornali.

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