Gioia Tauro: emergenza rifiuti, la questione puzza1 min

di L'Obbiettivo

Si parla tanto di mare sporco, ma a Gioia Tauro questo è un problema sicuramente non subordinabile alla piena emergenza rifiuti che si respira (è il caso di dirlo) nelle strade della città, sulla terraferma. Lo spettacolo a cui ci si ritrova ad assistere passeggiando lungo le vie cittadine è davvero da terzo mondo: i rifiuti sono ovunque, sui marciapiedi, fuori dai locali e persino sulla spiaggia. Da una montagna di spazzatura, in pieno centro storico, si vede comparire una gallina, un po’ più avanti il cartello che segnala il divieto di discarica riesce timidamente a farsi intravedere, quasi nascosto da un cumulo di immondizia. Sarebbe facile, a questo punto, prendersela con i cittadini gioiesi e magari accusarli di rozzezza e maleducazione, ma come al solito in questi casi, la questione è molto più complessa di quanto sembri. Dopo una fallimentare esperienza con la raccolta differenziata, si sarebbe dovuti tornare alla normalità, al consueto e tanto caro ai gioiesi smaltimento indifferenziato; così in effetti è stato, sennonché, a seguito anche del commissariamento del Comune, la Città non è stata rifornita degli ordinari cassonetti dell’immondizia, tantomeno è stato ripristinato il consueto servizio porta a porta. Oggi Gioia è divisa in due zone, il Comune mette a disposizione un cassone scarrabile nel quale, tre volte alla settimana, i cittadini delle due zone possono scaricare i loro rifiuti. Serve tanta pazienza da parte dei cittadini ed ovviamente una seria presa di posizione da parte dei Commissari. Certo è che se l’indifferenza e il disinteresse sono valori imprescindibili per chi governa, da questa incresciosa situazione non si uscirà mai. Al termine della nostra passeggiata a Gioia è comunque la natura ad avere la meglio: il sole che fa capolino sul mare è uno spettacolo che va oltre le indecenze che solo l’uomo, animale politico, può partorire.

Giuseppe Galluzzo

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