Una breve pausa per il Sindaco di Locri2 min

di Luca Matteo Rodinò

Profonde le parole del sindaco di Locri Giovanni Calabrese, pronunciate nel consiglio comunale speciale di ieri pomeriggio che l’Amministrazione Comunale di Locri ha ritenuto doveroso convocare, considerati gli ultimi sviluppi dell’operazione Euro–Scuola che coinvolgono il padre di Calabrese, Salvatore. Ad aprire il consiglio è stato proprio l’atteso intervento del sindaco, che non ha deciso di presentare le proprie dimissioni come invece si vociferava. Calabrese si è dichiarato affranto e sorpreso degli sviluppi cui sono giunte le indagini e addolorato dalla situazione, che vede il padre indagato e sottoposto a obbligo di dimora in anziana età.

Giovanni Calabrese dichiara di conoscere la vicenda, poiché ha avuto modo di seguirla politicamente in passato e perché conosce personalmente tutti coloro che ne sono implicati. Dichiara: «sono certo che mio padre e, auspico anche gli altri professionisti interessati alla vicenda, avranno modo di dimostrare la totale estraneità alle accuse che gli sono state mosse». Con tono affranto, spiega che lo addolora molto che l’accusa del padre sia anche quella di aver agevolato la criminalità organizzata. «Sono addolorato, – spiega, – perché per me questa vicenda rappresenta una totale e inaudita violenza a quello che è sempre stato il mio impegno politico nei confronti di questa città, che io amo al pari dei miei figli, e le ho rivolto lo stesso amore». Orgoglioso del lavoro svolto, dei progetti elaborati, delle posizioni e delle decisioni prese con l’Amministrazione Comunale in questi quattro anni di mandato, ma addolorato dalla situazione che lo coinvolge emotivamente, ritiene di aver bisogno di un momento per riflettere.

«Ho pensato molto, – dice, – da quel venerdì mattina – venerdì 07 aprile, quando sono stati effettuati gli arresti dell’operazione Euro Scuola – a questa vicenda politica; non sono sereno, perché considerata la mia attività e il mio impegno politico, e gli insegnamenti di mio padre, […] essere accostato a determinati ambienti da cui lui mi ha tenuto alla larga e che io ho sempre contrastato, […] fa male». L’odio verso le mafie cresce assieme a lui, lo cova dentro di sé sin da piccolo, spiega, ricordando l’attentato compiuto al nonno, commerciante di tessuti, quando lui aveva 5 anni. Si ritrovò nel letto gli infissi ed i vetri dovuti all’esplosione di una bomba in un furgone: «io sono cresciuto con quell’angoscia, e con quell’odio», racconta.

Il sindaco di Locri prenderà dunque un momento di riflessione per ricercare la serenità e la tranquillità la cui mancanza, dovuta alle vicende che lo hanno scosso, non gli consentirebbe di svolgere adeguatamente il proprio dovere, lasciando per qualche tempo la città nelle mani del vice sindaco Raffaele Sainato e di tutta l’Amministrazione Comunale.

Guarda il video dell’ intervento del Sindaco Giovanni Calabrese al consiglio comunale del 12/04/2017.

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