Una donna può tutto: storia di una lotta al pregiudizio1 min

di L'Obbiettivo

Giorno 22 marzo la giornalista Ritanna Armeni ha dialogato con i lettori della Locride a proposito della sua ultima opera, “Una donna può tutto”, edita da “Ponte alle Grazie”.
Il libro racconta la storia vera delle “streghe della notte”, le donne aviatrici del reggimento 588° dell’Unione Sovietica durante la Seconda Guerra Mondiale. È stata proprio la vice comandante del reggimento, Irina Rakobolskaja, a raccontare il suo passato e quello delle sue compagne all’autrice: una storia di coraggio, di ribellione, di eroismo quotidiano, di sentimenti e di imprese pericolose. Nel 1941 Adolph Hitler invade la Russia. Le donne si rendono conto che il loro posto nella società potrebbe cambiare: persone realizzate, madri, scienziate, artiste, potrebbero perdere tutto ciò che hanno costruito. È questa la molla che spinge Marina Raskova, idolo delle ragazze sovietiche, una delle più grandi aviatrici della storia, a chiedere (e ad ottenere) tre reggimenti aerei di sole donne: 586°, 587° e 588°. Irina entra a far parte del 588° reggimento, quello che avrà il maggior successo contro i nazisti. Con i loro velivoli agili e fragili, senza paracadute (occupavano troppo spazio in cabina), vestite come uomini, le ragazze combattono non solo il nemico, ma anche i pregiudizi dei colleghi uomini, che soprannominano il gruppo “reggimento delle stupidine”. L’opinione riguardo le Streghe della Notte, grazie alla loro abilità, tramuta così tanto che le ragazze ottengono addirittura delle divise personalizzate. Irina, nel raccontare la vicenda, si è fatta promettere di non dimenticare che erano “solo donne, dall’inizio alla fine della guerra”. Nessun uomo: le Streghe della Notte puntavano a fare di meglio; passavano le notti pronte ad attaccare, ricamavano per ammazzare il tempo nell’attesa tra un volo e l’altro, rivoluzionavano le manovre di volo e l’equipaggiamento, mettendo a repentaglio la loro vita, d’altronde sarebbe stato meglio morire che finire in mano dei nazisti. Non aspettatevi un saggio storico: “Una donna può tutto”, è un racconto appassionato e appassionante di una realtà lontana dalla nostra, di patriottismo, della guerra da un punto di vista inusuale. Una storia forse dimenticata da noi, ma non dalle sue protagoniste, le donne che potevano tutto (il titolo del libro è proprio il motto del reggimento): scopritela insieme a noi, pagina dopo pagina.

Elisabetta Spanò

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